STORIE di GIORNATE EPICHE

Questa pagina ha lo scopo di descrivere accuratamente le giornate di SURF, ma anche le NEVICATE più belle, che hanno lasciato un segno nella storia dei surfisti o degli appasionati di meteorologia.

Inserisco ora un primo articolo molto bello e interessante, scritto da un ottimo surfer, Michele Segantini (in alias The Colonel), nonchè grande appassionato di meteorologia e sciroccodipendente (un pò come tutti i surfer dell'Adriatico). La storia è una cronaca di una delle sciroccate epiche più recenti. E' stata definita epica, oltre che per la qualità delle onde, soprattutto per la durata (quattro giorni di onde da S-E pressochè perfette!!! ).
A voi il racconto......



La Grande Sciroccata Dell’ Autunno 2008
Meteo racconto di una tra le più belle mareggiate da sud-est degli ultimi tempi


E’ dall’ autunno del 2002 che non dedico un articolo degno di nota ad una mareggiata da scirocco e questo dovrebbe farci capire come la cadenza di grandi mareggiate da sud sia piuttosto scarsa sul nostro mare. Tuttavia, nel corso di questa stagione, sembra che il caldo vento del sud sia tornato a visitare con frequenza e con la giusta forza il nostro mare. I risultati del suo rinnovato interesse per le nostre coste non si sono fatti attendere. Come sempre, però, il surf “di qualità”, in adriatico, è basato su un delicato bilanciamento di variabili che devono combaciare perfettamente. E’ mio obiettivo andare a ricostruire, almeno in parte, quell’ insieme di circostanze che hanno generato ben quattro giorni di ottimo surf su quasi tutti gli spot della nostra zona. Dunque questo non sarà un semplice racconto di surf, ma vuole essere anche, in primo luogo, un’ analisi meteo dell’ evento che ha generato la mareggiata nel suo insieme.

PRIMA DI VENERDI’…
 L’autunno si presenta dinamico e attivo con perturbazioni in serie che invadono il mediterraneo. Le swell non mancano per nessun mare italiano. Una svolta ancora più incisiva nel quadro meteo arriva intorno a Sabato 22 Novembre quando l’ anticiclone delle Azzorre decide di elevarsi verso nord sul vicino oceano atlantico. In risposta a questa elevazione, una profonda depressione a carattere freddo sferra un primo attacco verso l’ Italia portando correnti fredde da nord. Nei giorni immediatamente successivi l’ anticiclone resta immobile sull’ Oceano agendo come un blocco per il normale scorrimento delle perturbazioni da ovest verso est. Queste sono così costrette ad aggirarlo verso nord sull’ oceano, oltre le coste islandesi, e ridiscendere poi poderosamente verso sud sull’ Europa, colpendo così anche i nostri mari. Ovviamente, per leggi fisiche legate allo spostamento delle masse d’aria, per una colata fredda che scende verso sud si ha una risalita corrispondente di aria più mite verso nord. Dunque, in linea molto generale e semplificata, per capire se saremo interessati da venti di libeccio e scirocco o di tramontana e bora bisogna capire dove la massa di aria fredda entrerà in mediterraneo: se entra dritta su di noi sarà probabile che i venti entrino da nord, convogliando direttamente l’aria fredda, se, invece, entra più ad ovest della penisola, i nostri mari saranno interessati dal richiamo di aria più mite, dunque avremo venti al suolo provenienti dai quadranti meridionali.


 

Ecco la mappa meteo relativa a Mercoledì 26 Novembre. Si nota chiaramente l’ anticiclone delle Azzorre esteso sull’ Atlantico e la penisola italiana interessata da correnti fredde da nord-est che alimentano un’ area di bassa pressione latente che interessa tutti i mari, estendendosi fino alle coste del nord-africa. Ed è proprio su queste coste che si sta formando l’ embrione della prima “sciroccata” che ci colpirà poi Venerdì. Infatti proprio sul Canale di Sardegna si formerà un intenso vortice ciclonico, alimentato dallo scontro tra aria fredda da nord-est e aria più mite e umida mediterranea. Questa “tempesta” inizierà poi a muoversi verso nord-nord-est, perché verrà “agganciata” da una nuova e imponente discesa di aria fredda che, tuttavia, sfonderà sul mare nostrum non più diretta su di noi, ma ad ovest, tra Francia e Spagna. Il congiungimento tra la tempesta mediterranea in spostamento verso nord e la nuova discesa fredda diretta sulla penisola iberica avverrà Venerdì. Il risultato sarà la rapida rotazione dei venti verso sud-sud-est su tutti i mari e un episodio rilevante di maltempo un po’ per tutte le regioni. L’asse di ingresso freddo sarà, ora, sbilanciato verso ovest e catapulterà la penisola nell’area dove si ha il richiamo di risposta mite da sud. Inizia così la sciroccata dell’ autunno 2008.


Quanto appena scritto lo si può riscontrare facilmente osservando questa mappa relativa alle ore 00 di Venerdì 28 Novembre. Notiamo l’ anticiclone delle Azzorre in pieno oceano, ad ovest della Spagna, e il vortice freddo centrato poco a nord della Scozia che si protende verso sud, dove ha agganciato un secondo vortice esteso tra la Francia e il mediterraneo centro-occidentale. A livello del mare ora abbiamo un intensa depressione che si sta muovendo rapida verso nord-est in direzione del nord Italia. Infine osserviamo come tutta la penisola sia ora inserita nel ramo ascendente del vortice freddo (ovvero nella parte in cui si ha la risalita verso nord di aria mite da sud). Lo scirocco inizia a soffiare.

VENERDI’ 28-NOVEMBRE -2008:
Passiamo ora a descrivere quanto accaduto più in dettaglio sul nostro mare. Bene, come detto prima, oggi è il primo giorno in cui l’ adriatico è sottoposto al richiamo mite. La depressione formatasi tra Sardegna e Tunisia si muove verso nord, acquistando forza e può contare di un minimo di tutto rispetto (990mb). Nella sua corsa verso nord andrà colpendo tutte le regioni per poi migrare verso nord-est in direzione dell’ Ungheria. Nelle prime fasi del peggioramento, dato che la tempesta risale da sud, abbiamo la confluenza di venti da est nord-est con i primi soffi da sud-est. Infatti per tutta la mattina si assiste ad un costante incremento della forza dei venti, ma con direzioni diverse a seconda del tratto di costa. Sulla zona di Ancona, Fano, Pesaro, Riccione e Rimini abbiamo subito scirocco umido, carico di nubi e piogge ma con raffiche ben orientate da sud-est. Più a nord, da Cervia fino alle valli di Comacchio passando per Ravenna, i venti si presentano da est, formando subito onde di mare corto che nulla hanno a che fare con le famose “barre” da sud. Ancora più a nord, sul Veneto e sul Friuli, soffia la Bora scura da est-nord-est.
Nel pomeriggio l’ arrivo della parte più intensa della tempesta fa precipitare la situazione: i venti subiscono bruschi rinforzi ruotando leggermente verso est-sud-est sul ravennate (raffiche oltre i 30 nodi), mantenendosi verso sud-est sul riminese e anconetano. Il moto ondoso cresce con grande rapidità ma per quasi tutti gli spot si tratta di “mare incrociato” con chiara sovrapposizione di onde da sud-est con quelle più corte da est-nord-est che giungono da quelle zone dove ancora i venti si mantengono da est e lo scirocco non riesce a sfondare. Molti potrebbero pensare che si tratti della classica condizione in cui la Bora, inserendosi gradualmente su alcuni settori del mare aperto, rovini la mareggiata, incrociandola, ma non è questo il caso. Infatti si tratta solo di un fenomeno temporaneo, dovuto alla direzione di spostamento della burrasca che risale da sud verso nord.
Con questa direzione di spostamento, infatti, più la depressione si avvicina verso il nord Italia più i venti tenderanno a piegare da sud e rinforzare su tutti i settori, pulendo la swell e formandola secondo un’ unica direzione (ovvero sud-est).

Tra le ore 15 e le ore 18 di Venerdì 28 i venti ruotano praticamente ovunque verso sud-est e l’ adriatico si trova attraversato da un forte gradiente barico indotto dalla depressione che raggiunge il suo culmine di forza. Si tratta dunque di “scirocco ciclonico” umido e burrascoso, che soffia, come si nota, con valori oltre i 32-35 nodi. Questo è il culmine della burrasca. In queste ore arrivano segnalazioni numerose di mare attivo e grosso dalla costa ravennate, con spot impraticabili proprio a causa delle condizioni attive del mare.
Più a sud, invece, sui tratti più riparati dai venti di scirocco della zona di Riccione, Misano e Porto Verde, le onde aumentano di serie in serie, pulite e regolari e con venti che pian piano ruotano quasi da terra, annunciando il graduale passaggio da scirocco ad ostro, tipico delle swell da sud. Dunque mentre nella maggioranza delle zone esposte si stava a guardare il mare in burrasca, all’ Osteria delle Donne e in altri spot vicini si poteva godere di ottime onde da sud-est pulite e distese, garantite da periodi d’ onda assolutamente di rilievo per l’adriatico.
Da Pescara verso nord, infatti, le altezze d’ onda vengono supportate da periodi sopra i 5-6 secondi che permettono al moto ondoso di irradiarsi anche su quelle zone generalmente troppo riparate per vedere onde durante le swell da sud. Inoltre, complice la marea calante, la qualità delle onde va via via migliorando sulle secche con l’approssimarsi del sunset.

Ecco dunque uno scatto dell’ Osteria delle Donne sul fare della notte:




Le onde migliorano con l’abbassarsi della marea e le corse sono lunghe e intense. La secca, ben angolata poco oltre i moletti, apre destre veloci e ripide, con serie intorno ai 3 – 4 piedi di altezza. Il cielo si apre, regalando squarci di luce arancione e gialla prima di sparire dietro i monti di San Marino. L’ aria è fredda e umida ma in acqua siamo in pochi e di onde ce n’è per tutti. (Tordi, Fire, Enry, Diego, Miki, Davide). Il point destro lavora alla grande…Come prima session della swell direi che non è affatto male!
E il bello ancora deve arrivare…

SABATO 29-NOVEMBRE-2008
Nella nottata successiva alla prima session di questa bella swell la depressione si sposta come previsto verso l’ Ungheria facendo ruotare i venti verso ovest su tutto l’alto adriatico mentre sul medio e basso adriatico si hanno ancora gli ultimi rinforzi da sud-sud-est degni di nota (anche intorno ai 20-25 nodi). Dunque abbiamo una situazione da manuale: fronte che scorre via dopo un poderoso rinforzo durato più di 6-8 ore da sud-est puro, venti che ruotano da terra sulle coste e ultime spinte da sud lontano, in mare aperto. Tutto fa presupporre che la tanto attesa “scaduta” (parola tanto amata dai surfisti mediterranei ma così rara da pronunciare per gli adriatici) sia pienamente in atto. Ed è così! Ci muoviamo obbligatoriamente al mattino presto e i Lidi Nord ravennati (notoriamente molto esposti al mare lungo da sud,così come la zona del Conero) ci si presentano così:




Non credo ci sia bisogno di dire molto altro, la foto si commenta da sola! Le onde arrivano in serie da sud-est con altezze di 4-5 piedi solidi distanziate da periodi oltre 5-6 secondi. Il vento è quasi impercettibile e arriva da ovest, il cielo poco nuvoloso e di un azzurro intenso. Per un surfista adriatico questo vuol dire perfezione. Situazioni come questa, hanno cadenze più che rare, e, in particolare negli ultimi anni, si possono contare sulle dita di una mano. Altro discorso invece per quanto riguarda le statistiche relative agli anni 90 e primissimi anni 2000 (2001-2002), tempi in cui lo scirocco superava i valori di burrasca con una discreta frequenza sul nostra mare, in particolare negli autunni e durante le primavere.

Tornando a noi, si può certamente affermare che una giornata che inizi con un mare del genere prometta molto bene! Tutto sembra coincidere alla perfezione eccetto la marea, che, per quanto le onde siano bellissime, non permette a diversi spot di esprimersi al top. Infatti cadono in questi giorni grosse escursioni di marea, con l’alta (che quando è troppo alta “annega” gli spot) che va a coincidere con le ore della mattinata. Dunque occorre trovare una secca che non risenta dell’ alta marea…Detto, fatto! Dopo un rapido check dei principali spot ravennati, che risultano come prevedibile, piuttosto “ingolfati” dalla troppa acqua, ci spostiamo ancora più a nord in un point destro di ottima qualità ma poco conosciuto che, come vedrete, ci regala una mattinata intensa e divertente, mettendo a frutto tutto il potenziale di questa swell!







Anche queste foto credo si commentino da sole. La secca dello spot, posto in un tratto di costa soggetto a forte erosione, costituisce un binario perfetto per le lunghe onde da sud-est che la percorrono per oltre 150 metri (ovviamente non tutti surfabili consecutivamente!) producendo diverse sezioni veloci e tecniche. Il divertimento in acqua è garantito sia per i longboard che per le short. Passiamo tutta la mattinata qui, osservando le serie srotolare potenti e lunghe, con qualche accenno addirittura a sezioni “tubose” (termine quanto mai “delicato” da usare in adriatico!). La swell, già pienamente in scaduta fin dal primo mattino, tende a perdere di consistenza intorno alle ore centrali della giornata con serie via via più rade. Lo spot, che dà il meglio con onde sopra i 3-4 piedi e marea medio – alta, inizia a perdere di qualità. Così usciamo dall’ acqua e ci spostiamo verso sud, all’ altezza dei lidi nord dove, nel frattempo, complice l’ abbassarsi della marea, le onde hanno acquistato regolarità. Condizioni quasi “oceaniche” vengono segnalate anche verso sud, nella zona del Conero, dove la scaduta sta facendo sognare tutti i surfisti presenti! Sono circa le 15.30 quando il cielo, fino ad ora poco nuvoloso, si ricopre di nubi alte e stratificate. Il vento ruota nuovamente verso sud-est e inizia rompere lo specchio argentato dell’acqua. Al tramonto soffia sicuro intorno ai 6-7 nodi. Le onde, nel frattempo, calano. La giornata volge al termine e già di per se sarebbe una di quelle da ricordare per l’ umile mondo del surf adriatico ma, come ho accennato poco fa, non siamo che all’ inizio!
Facciamo un passo indietro e andiamo a vedere come mai, nel pomeriggio di sabato, il vento abbia ripreso a soffiare da sud-est. Cosa sta accadendo sopra le nostre teste mentre, stanchi e infreddoliti, ci cambiamo nelle pinete dopo le lunghe ore passate in mare?
La depressione che ha generato questa fantastica swell è ormai un ricordo e sta interessando, indebolita, l’Europa dell’est, ma non dobbiamo dimenticarci che ad ovest si sta avvicinando quella stessa discesa fredda che qualche ora fa l’ aveva “agganciata” con la sua parte avanzata e l’aveva fatta scorrere da sud verso nord-est. Adesso la nostra attenzione deve spostarsi nuovamente tra Francia meridionale e Baleari.

 

Ecco che quanto descritto trova piena conferma in questa mappa meteo relativa alla sera di Sabato. Tra Francia e Spagna si colloca il centro attivo della nuova discesa fredda (minimo di 985mb sul Golfo di Biscaglia) che, ovviamente, punta a sfondare ad ovest della nostra penisola che si trova così nel ramo ascendente del Vortice freddo. Dunque, dopo una breve pausa durata giusto il tempo per gustare la scaduta da sud, i venti iniziano nuovamente a soffiare da sud-est su tutti i mari promettendo nuove onde di ottima qualità... Non ci resta che seguire l’evoluzione per Domenica!

DOMENICA 30-NOVEMBRE-2008
Il mattino ci sveglia con raffiche di vento da sud-sud-est, cieli grigi e compatti, qualche occasionale goccia di pioggia e mare piccolo e corto. Le onde sono bruttine, non surfabili sui settori riparati e di scarsa qualità su quelli esposti con altezze intorno ai 2 piedi. Tra le tante telefonate che accompagnano i check sui vari spot si avverte un senso di sconforto, indotto da aspettative deluse. Certo, dopo il giorno passato, si sperava in un bis fin dal mattino, invece la situazione è quasi al limite del tanto temuto “pacco meteo”! Non perdiamoci d’ animo e controlliamo la situazione sopra di noi:



Analizzando questa mappa meteo troviamo subito tutte le risposte del caso. La discesa fredda tra Francia e Spagna sta entrando sul mediterraneo aumentando la pressione di risalita verso nord dell’ aria calda africana che scorre sul bordo orientale del Vortice. Inoltre, conseguenza da non sottovalutare, il contrasto tra la massa d’aria fredda in ingresso e l’ aria umida e più mite del mare nostrum sta generando dei minimi di pressione (indicati con le lettere “ T “ ) che potranno incentivare ulteriormente i venti da sud, con particolare attenzione al minimo formatosi sul Golfo del Leone. Nel frattempo notiamo che sull’ adriatico è presente un gradiente barico da sud-est moderato e nella sua fase iniziale. Dunque ecco spiegato perché abbiamo venti in genere attivi sulle coste e mare ancora corto e poco formato. Semplicemente occorre aspettare che il vento, già in atto, formi a dovere il mare e invii verso nord la pulsazione di mare “lungo” e formato. Questo, generalmente, avviene quando sull’ alto adriatico i venti iniziano a ruotare verso terra, mentre sul medio - basso adriatico persistono rinforzi da sud-est. Vediamo, infatti, cosa accade dopo qualche ora:

Alle ore 12 si notano diversi cambiamenti: La “t” che era sul Golfo del Leone si sposta rapidamente verso est e la ritroviamo sulla Liguria di Ponente, segno che la perturbazione sta scorrendo velocemente. In secondo luogo, lo scorrimento verso est della perturbazione legata all’ ingresso freddo tra Francia e Spagna, è segnalato dallo spostamento del massimo gradiente barico presente sull’ adriatico verso sud. In altre parole, più il fronte si avvicina verso l’ adriatico, più la massima pressione dei venti di scirocco tende a concentrarsi verso il basso adriatico, mentre sui settori a nord il vento tende a divenire debole e a ruotare verso sud-ovest (ovvero da terra). Dunque, analizzando con attenzione anche questa mappa, si può prevedere che il mare lungo si sia già formato al largo delle coste delle Marche, dell’ Abruzzo del Molise e della Puglia (dove ora si registra la massima forza dei venti) e stia risalendo puntuale il nostro mare, propagandosi verso le coste dell’ alto adriatico dove, invece, il vento va calando ed è pronto a ruotare verso terra.

Quanto detto fino ad ora trova piena conferma nelle mappe ad alta risoluzione del LAMMA che vedremo ora in rapida sequenza:
Altezza moto ondoso ore 09 del 30-11:


Si nota chiaramente il mare corto e in calo dovuto ai venti attivi presenti sull’ alto adriatico, mentre a sud, al largo di Abruzzo e Molise, ecco partire la pulsazione di mare lungo e ben formato, con altezze anche sopra i 2.5 metri in mare aperto (classica “bolla” rossa con mare grosso e burrascoso). Qui stanno nascendo le classiche barre da sud-est. Nel frattempo, sugli spot a nord,dove ormai la spinta di mare corto da sud si va esaurendo si resta delusi e si pensa che la mareggiata stia finendo! Ecco, invece, cosa accade nel pomeriggio…

Altezza del moto ondoso ore 15 del 30-11:


Si vede chiaramente la propagazione del moto ondoso da sud verso nord con nuovo aumento sulle coste dell’ alto adriatico, questa volta per ingresso di mare lungo e ben disteso. Ovviamente, la swell, nella sua distensione verso nord dalla zona di origine, tenderà a calare nella misura. Dunque se la pulsazione in mare aperto era di 2 metri abbondanti, ecco che, sugli spot esposti, a propagazione avvenuta, avremo a che fare con onde pulite e in serie di circa 1 metro o poco più a seconda della distanza percorsa dalla swell e dalle condizioni di marea e vento che questa ha incontrato durante il suo cammino. Naturalmente la distensione della mareggiata sarà sensibile anche sugli spot più vicini alla zona dove la pulsazione si è originata, come, ad esempio, la zona del Conero. Intanto il fronte è passato ad est causando la rotazione dei venti verso ovest-sud-ovest su tutte le coste.
Infine diamo uno sguardo al periodo d’ onda, che mette in evidenza ancora più chiaramente quanto detto fino a qui.
Periodo della swell ore 15 del 30-11:


Ecco la pulsazione di mare lungo visibile nel modo più chiaro. I periodi d’onda, ovvero lo spazio temporale che intercorre tra un onda e l’altra, mettono in evidenza dove si trovi la zona con la qualità “ondosa” maggiore. Esempio: generalmente, a parità di altezza, un metro d’ onda con 3 secondi di periodo avrà nettamente meno massa d’ acqua e qualità (surfisticamente parlando) che un metro d’ onda con 6 secondi di periodo. Dunque il mare attivo e corto avrà periodi d’ onda minori rispetto al mare lungo delle scadute, riconoscibile dai periodi d’ onda maggiori. Tornando a noi, vediamo che dal medio adriatico si sta propagando verso nord un’area contrassegnata da periodi compresi tra i 5 e i 7 secondi (lunghezze d’ onda di tutto rispetto in adriatico e raggiungibili quasi esclusivamente dal mare di scirocco). Il mare lungo è quindi in procinto di interessare anche le zone romagnole e tutto il resto dell’ alto adriatico, dove, nel frattempo, si registrano onde spaziate da 3 secondi circa, residuo del mare corto formatosi nella mattinata.

Dunque ci siamo, le classiche barre da sud-est sembrano in arrivo…dopo una lunga mattina di attesa e di analisi meteo le nostre aspettative resteranno deluse??? A voi le risposte:




Bene, direi proprio di no! Come per magia, nel giro di pochissimo tempo, abbiamo un cambiamento del moto ondoso radicale su tutte le coste. Il vento ruota debole da terra, il cielo si apre, e le onde, che sembravano ormai finite, riprendono a crescere, in serie ben distanziate e consistenti. Entra così il mare lungo da sud…
Il pomeriggio ci regala onde da sud-est direi quasi perfette, con marea calante e misure variabili, dai 1-2 piedi della costa riparata riminese fino ai 3 piedi pieni dei più generosi spot ravennati. Venti da terra e cielo terso, dovuto al miglioramento del tempo al seguito della perturbazione. Le segnalazioni di onde molto belle, certamente sopra ai classici standard adriatici, sono numerosissime e vanno da Ancona al Veneto!
Il conteggio segna già tre giorni consecutivi di surf di qualità. Per qualche momento possiamo quasi pensare di essere appagati da tanta generosità del nostro mare. Ma che ci si creda o no, le sorprese non sono ancora finite. Come ogni spettacolo d’eccezione che si rispetti, ci vuole un Gran Finale,esplosivo e inatteso! L’ Adriatico lo sa bene ,e si sta già organizzando…

Vediamo come:




Ecco la mappa relativa alla sera di Domenica. Mentre stiamo facendo ritorno alle nostre case, felici e contenti per aver surfato anche oggi bellissime onde da sud, la natura sta preparando il “botto” finale. Notiamo la “ nostra T ” che abbiamo seguito nel suo cammino dal Golfo del Leone verso est. Ora la ritroviamo sulla Croazia, in allontanamento definitivo verso oriente, a conferma dell’ avvenuta rotazione dei venti vero sud-ovest e del mare in scaduta di cui abbiamo appena goduto. Ma ritornando a guardare verso ovest notiamo subito che sta succedendo qualcosa di molto interessante. Infatti la discesa fredda tra Spagna e Francia prosegue e lo scontro tra le diverse masse d’ aria ha dato origine ad un vortice già piuttosto intenso e attivo, indicato con l’ isobara di 995mb. tra Sardegna e isole Baleari. Questa linea bianca indica senza alcun dubbio un nuovo poderoso fronte perturbato che accentua nuovamente, a distanza di pochissime ore, i venti da sud-est. L’ adriatico è indifeso e pronto a subire un nuovo assalto da meridione!

Domani, Lunedì primo Dicembre, ci sarà il gran finale…

LUNEDI’ 1-DICEMBRE-2008
Iniziamo subito con l’ analisi al livello del mare relativa alle prime ore di questa giornata:




La prima cosa che si osserva è senza dubbio il profondo vortice che si è innescato qualche ora prima ed ha acquistato forza, spostandosi rapidamente verso nord-est. Ecco che troviamo, dunque, un minimo di pressione di ben 990mb tra Corsica e Francia sud-orientale. L’ Adriatico si trova alle prese con un nuovo rapido e intenso peggioramento del tempo con nuova attivazione di gradiente barico da sud-est. Notate come le isobare ricomincino a “stringersi” sul nostro mare, curvandosi attorno al centro della depressione. Lo scirocco ha già ricominciato a soffiare con forza su tutto il mare e il moto ondoso andrà nuovamente aumentando. Questo peggioramento, per intensità e direzione di spostamento, sembra mescolare la potenza della prima perturbazione di Venerdì alla perfezione del fronte di Domenica. Il mix che pare scaturirne potrebbe essere veramente notevole! E infatti, nelle prime ore della mattina di Lunedì, arriva la “compressione” massima da sud-est:


La depressione si porta tra il Mar Ligure e il nord-ovest italiano e l’ adriatico è attraversato da un forte gradiente barico da sud-sud-est con scarto di pressione tra le coste Venete e quelle del sud della Puglia di ben 20 mb.! Il risultato sono, ovviamente, venti da sud-sud-est molto intensi, presenti anche sulle coste, e moto ondoso in nuovo e importante aumento su tutti i settori. In definitiva è il momento culmine della fase attiva di scirocco di questa terza perturbazione.

Ecco infine la previsione per le ore centrali della giornata:


Il fronte è traslato verso est, spostando il suo perno centrale tra Austria e Germania. Sull’ adriatico i venti sono ruotati quasi ovunque verso sud-sud-ovest ma il moto ondoso formatosi nelle ore precedenti dovrebbe distendersi su tutti i settori, pettinato da venti da terra ed allungarsi su tutti gli spot con condizioni per il surf ottimali. Questa mappa ci mostra, insomma, l’ inizio della grande scaduta.

Ecco altre mappe relative alle condizioni meteo marine della prima mattina di Lunedì:

Valori di scirocco in rinforzo e rotazione graduale verso sud oltre i 28-30 nodi su gran parte dell’ adriatico. Interessante notare come già intorno alle ore 06 questo modello meteo preveda una rotazione verso sud-sud-ovest dei venti sulle coste romagnole. Dunque il fronte scorrerà rapidamente e i venti si disporranno da terra, ottimo segnale per sperare in surf di qualità.

Ecco le altezze d’ onda corrispondenti con relativi periodi:




Altezze e periodi del tutto ragguardevoli, segnale inequivocabile che la pulsazione da sud in atto è estesa ed intensa, tranquillamente in grado di formare un “mare” tra il molto mosso e l’ agitato con una direzione di ingresso tra scirocco e ostro (sud-sud-est) dunque di ottima qualità per gli spot dell’ alto adriatico che in questo modo possono contare su onde ben angolate e formate. Inoltre, la previsione,come già accennato prima, prosegue nel migliore dei modi segnalando la rotazione imminente dei venti verso sud-ovest su tutto l’ alto adriatico e la conseguente distensione della swell:


Riassumendo: tra le ore 00 e le ore 06/09 di Lunedì ci si aspetta un forte “caricamento” da sud-est, in rotazione graduale verso sud con venti sopra i 28-30 nodi su tutto l’ adriatico. Moto ondoso in aumento rapido. Già dalla mattina di Lunedì i venti ruoteranno verso sud-ovest (ovvero da terra) a partire dalla Romagna e il moto ondoso andrà distendendosi, ancora consistente, in scaduta su tutti i settori. Direi che le premesse per una grande giornata ci sono tutte! Sarà andata veramente così?

A voi il report della giornata:




La giornata inizia così, con gli occhi assonnati e pigri che si spalancano davanti alle prime immagini della webcam di Riccione che ci mostra senza dubbi un mare da sud-est piuttosto grosso e ben formato che si srotola sul point del porto. I venti sono side-off shore e in procinto di ruotare definitivamente verso terra. La scaduta sembra ormai imminente. Ci muoviamo verso la zona di Milano Marittima ma qui il vento ci coglie ancora mezzo da mare e con l’ arrivo dell’ alta marea che affoga tutti gli spot, sommergendoli con un quantità d’acqua eccezionale. In queste ore, non a caso, a Venezia si registra quasi 1.60mt. di acqua alta, record storico per la città.
Indecisi sul da farsi ci ritiriamo verso sud, ripiegando verso Riccione dove i venti si presentano già da terra e il moto ondoso non fa che migliorare e distendersi. Tra le ore centrali della giornata e il pomeriggio arriva la scaduta, consistente e perfetta, con marea calante.
Su tutti i settori costieri dell’ alto e medio adriatico si registrano condizioni surf veramente bellissime, con un mare lungo e massiccio come non si vedeva da molto tempo, paragonabile solo alle grandi sciroccate dei primi anni 2000 o degli anni ’90. L’ Adriatico torna ad essere come un oceano. Per tutti noi, che eravamo lì a goderci questa mareggiata, questi sono momenti memorabili!! Le onde migliorano fino a notte fonda, con periodi intorno ai 5-6 secondi e serie che vanno da 4 a oltre 5 piedi, in particolare sugli spot più esposti. Il sole fa capolino tra le nubi sempre più rade e l’ aria è decisamente mite per essere Dicembre.

Una grande giornata, degna di un Gran Finale di scirocco Adriatico!

Ma ora, basta con le parole, ecco le foto:




Eccoci giunti alla fine di questo lungo articolo di analisi e reportage riguardo questa bella sciroccata. Tirando le somme possiamo certamente affermare che si è trattato di una mareggiata di qualità e durata ottima e quasi eccezionale per gli standard adriatici, da collocare senza dubbi tra le “big swell da sud” paragonabile a quella del giugno 2002 o dell’ autunno 2004. Tuttavia, volendo inserirla in una classifica ipotetica, l’ intensità della mareggiata è ancora decisamente lontana da quella che, tuttora, resta la più grande swell da sud-est (per consistenza, qualità e durata) degli ultimi 10 anni, ovvero la gigantesca mareggiata da sud del Novembre 2002.

Comunque sia, una cosa è certa, lo Scirocco è sempre lo Scirocco, ed ha il potere di trasformare anche il nostro piccolo mare in un grande Oceano!







Michele Segantini “The Colonel”