Le riparazioni solitamente vengono fatte nel modo seguente (se si tratta di una ferita di media misura):
- Dopo aver carteggiato e ripulito la ferita, si riempie dapprima il buco creatosi nel pane con schiuma poliuretantica o balza sagomata (da ancor più resistenza ed è leggerissima).
- si carteggiano i bordi della zona di rottura per far emergere la parte superiore della fibra (serve per dare continuità nel passo successivo).
- Per avere la massima resistenza, si applica una toppa di fibra di vetro e la si resina, in modo tale che la zona di rottura avrà la stessa resistenza del resto della tavola. Per questo processo utilizzo solo resina epossidica, che è la più resistente e cristallina.
- All'ascigatura della prima mano di resina, si passa alla rifinitura con una seconda mano, che è un mix di resina epossidica e microsfere, che permetterà il passo successivo.
- Si rifinisce la tavola con la carteggiatura, utilizzando carta vetrata di varia rugosità (grana che va da 100 per arrivare alla 500 per meglio lucidare la tavola)
- Per chi ha una tavola verniciata, si può ora passare la vernice adatta a far scomparire ogni segno puramente estetico di riparazione.
L'esperienza nel settore c'è: molte riparazaioni effettuate per me e per svariate tavole di amici. Inoltre c'è il preziosissimo contributo di mio fratello, espertissimo aeromodellista dinamico, che conosce le colle e le tecniche di riparazione più di uno shaper di professione (progetta e costruisce aerei radiocomandati da quando io cominciavo a fare i primi passi. Le affinità tra un profilo alare che vola in 3D ed una tavola da surf che scivola in un fluido sono moltissime, ma probabilmente è anche più difficile costruire la prima).